Frutta e verdura, vitamine d'estate

 

Frutta e verdura sono le regine dell'estate, un toccasana per la salute grazie alle vitamine e ai minerali che contengono. Uno studio europeo ne ha recentemente messo in dubbio le virtù benefiche, ma molti esperti dissentono...

 

Nel pieno dell'estate i colori e i sapori della frutta e della verdura di stagione costituiscono un richiamo irresistibile. Ricche di acqua, facili da digerire, povere di grassi, sono indispensabili per affrontare le giornate più calde e seguire un'alimentazione meno calorica e più salutare. Senza contare l'apporto di vitamine, minerali, fibre e antiossidanti fondamentali per contrastare l'insorgenza di numerose patologie, come peraltro attesta la famosa «regola» dell'OMS secondo cui sarebbe bene consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno.

Di recente, però, uno studio pubblicato sul «Journal of the National Cancer Institute» ha insinuato qualche dubbio sulle virtù benefiche di arance e broccoli, sostenendo che i vantaggi del consumo delle 5 porzioni per la prevenzione di varie forme di tumore sarebbe modesto e quasi trascurabile. Ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York, guidati dall'epidemiologo italiano Paolo Boffetta, hanno preso in considerazione i dati dell'ampio studio europeo EPICEuropean Prospective Investigation into Cancer and nutrition): un'indagine sui rapporti tra salute e alimentazione condotta attraverso questionari compilati nel periodo 1992-2000 da oltre 400.000 volontari (tra i 45 e i 65 anni) di 10 Paesi europei (Italia compresa). Nel corso del periodo d'osservazione, durato oltre 8 anni, circa 30.000 soggetti hanno avuto una diagnosi di tumore. Confrontando quindi i dati sull'alimentazione sia dei sani sia dei malati, gli esperti hanno rilevato che la protezione garantita da frutta e verdura era piuttosto modesta, riducendo il rischio di tumore di appena il 3-4%.

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Siamo allora al tramonto di uno dei «miti» dell'alimentazione moderna?

Andrea Ghiselli, ricercatore dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) pare scettico al riguardo: «I dati EPIC hanno voluto vedere l'effetto dei vegetali su tutti i tipi di tumore, dalle leucemie al tumore al cervello, mettendo in uno stesso calderone anche forme di cancro che non sono direttamente influenzabili con l'alimentazione. Ebbene, nonostante si siano considerati sullo stesso piano tumori di ogni genere rimane una pur debole correlazione: significa che per i tumori che dipendono da ciò che mangiamo l'effetto è ancora più ampio, come già del resto sappiamo. Il rischio di tumore al colon, ma anche di cancro al seno o alla prostata, diminuisce se la dieta è ricca di frutta e verdura. Per di più, leggendo attentamente i dati, si vede che l'effetto protettivo è marcato sui tumori correlati ad alcol e fumo: vuol dire che i vegetali possono almeno in parte "rimediare" ai danni di uno stile di vita non salutare».

La regola delle 5 porzioni rimane dunque ancora valida, l'importante è non ritenere che frutta e verdura siano il rimedio per ogni male: il mantenimento di un buono stato di salute passa anche, e soprattutto, da un sano e corretto stile di vita.


P. Boffetta et al., Fruit and Vegetable Intake and Overall Cancer Risk in the European Prospective Investigation Into Cancer and Nutrition (EPIC)

 

Il decalogo alimentare per una dieta sana in tempo di crisi

Una dieta sana è un biglietto sicuro verso una vecchiaia in salute. Il cibo, infatti, non è solo il carburante principale del nostro corpo, ma rappresenta anche la fonte primaria di vitamine, antiossidanti, sali minerali e tante sostanze nutritive.

 

Per mangiare bene non bisogna essere dei nutrizionisti, bisogna solo fare uno sforzo mentale in più e mettere da parte la pigrizia. Notate bene, che stiamo parlando di pigrizia e non di gola, perché i piatti alla base di una dieta sana sono di solito buonissimi e appetitosi. Hanno forse un unico difetto: bisogna rimboccarsi le mani e cucinare, almeno un pochino.

In tempo di crisi, però, è molto più economico preparare con le proprie manine deliziosi pranzetti, rinunciando al superfluo (da un punto di vista nutrizionale) che acquistare tutto pronto. Ecco quindi che riportiamo i principi del decalogo alimentare studiato dall’Associazione Nazionale Dietisti e presentato durante il 25° Congresso Nazionale, in corso a Firenze fino a domenica.

 

La prima regola prevede tre pasti al giorno (colazione, pranzo e cena). Vietato quindi saltare un pasto e possibilmente bisogna dare precedenza ai prodotti vegetali a chilometro zero (costano meno, sono di stagione e inquinano meno). Ogni giorni devono essere consumati 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura e una porzione di cereali, possibilmente integrali.

Cercate di non esagerare con i prodotti di origine animale (dalla carne ai latticini) e comunque preferite sempre proteine magre. Un altro consiglio importante, prevede di riscoprire i legumi che non sono solo molto saporiti, ma possono essere la base di piatti completi. E i condimenti? Ovviamente è ammesso l’olio extravergine d’oliva, possibilmente consumato crudo, mentre andrebbe eliminato il burro.

 

In cucina non si butta via niente: per evitare sprechi e per bilanciare i menù, si consiglia di programmare il menù settimanale (ottima guida anche per la spesa) e di imparare “riciclare” i prodotti (le lenticchie in umido di stasera domani possono diventare un’ottima zuppa). Infine, ricordatevi di bere spesso (almeno 2 litri al giorno di acqua) e di fare un po’ di movimento.

Il pesce previene le allergie nei bambini

Mangiare pesce allontana le allergie. Soprattutto se in tavola si portano i tipi più ricchi di omega 3, come il salmone. Il suggerimento arriva da una ricerca del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition. L’indagine ha coinvolto più di tremila bambini, seguiti dalla nascita fino ai 12 anni.

Risultato? Chi consuma pesce fin da piccolissimo (almeno due volte al mese a un anno di vita), corre meno rischi di sviluppare allergie, asma, eczema, rinite stagionale«I risultati ottenuti dello studio dimostrano che assumere le giuste quantità di pesce protegge i bambini dallo sviluppo di allergie», spiega Andrea Poli, direttore scientifico della Nutrition Foundation of Italy. «L‘effetto protettivo è probabilmente attribuibile agli acidi grassi omega 3, contenuti in grandi quantità in pesci come il salmone, che favoriscono un corretto sviluppo del sistema immunitario»

Saltare colazione aumenta rischi cardiaci negli uomini

Allarme in ricerca pubblicata da Harvard School of Public Health famigliaWASHINGTON - Allarme cardiologico più elevato per gli uomini che saltano di regola la colazione del mattino. A mettere in guardia da questo pericolo è uno studio Usa appena pubblicato da ricercatori della Harvard School of Public Health secondo il quale non far colazione è una cattiva abitudine che accresce il rischio di malattie di cuore ed espone ad attacchi cardiaci fatali più frequenti della media. La ricerca, condotta fra il 1992 e il 2008 su un campione di 27.000 individui di sesso maschile fra i 45 e gli 82 anni, disposti a partecipare a un'indagine complessiva sull'alimentazione e le sue conseguenze sulla salute, ha rivelato un aumento del 27% del fattore di rischio cardiologico - e in particolare di mortalità per insufficienza coronarica - fra coloro che erano soliti saltare la prima colazione. D'altra parte, in questa categoria, rientra una percentuale maggiore di fumatori e bevitori scarsamente attivi dal punto di vista fisico, oltre che celibi. In ogni modo - sottolinea Leah Cahill, ricercatrice di Harvard e principale autrice della ricerca - "saltare la colazione può condurre di per sé a rischi quali l'obesità, l'ipertensione, un forte tasso di colesterolo e di diabete che sono in grado di favorire alla lunga una crisi cardiaca".